Dietro le baruffe sulle Camere di Commercio si cela la ‘guerra’ per gli aeroporti siciliani

20 febbraio 2016
O meglio, per essere chiari, la ‘guerra’ per il controllo della GESAP (aeroporto di Palermo) e SAC (aeroporti di Catania e Comiso). Intanto Confimpresa Euromed, nei giorni scorsi tirata in ballo da Patrizia Di Dio (Confcommercio Palermo), si chiama fuori dalla competizione. Nella Camera di Commercio di Catania-Siracusa-Ragusa lotta tra Pietro Agen e Ivan Lo Bello. A Trapani-Agrigento-Caltanissetta Pino Pace sembrerebbe imbattibile. Ma le polemiche di questi giorni potrebbero essere state sollevate per bloccare tutto…
 

Tirati in ballo dalla presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, per presunte anomalie nelle liste dei propri iscritti, i vertici di Confimpresa Euromed si chiamano fuori dalla ‘corsa’ per il controllo della Camera di Commercio di Palermo-Enna e di tutte le altre Camere di Commercio della Sicilia. E lo fanno lanciando due messaggi precisi.
Primo messaggio: la ‘guerra’ che si è scatenata riguarda le Camere di Commercio, ma riguarda soprattutto il controllo delle società che gestiscono gli aeroporti siciliani.
Secondo messaggio: ben vengano i controlli sugli iscritti: ma questi controlli non facciamoli solo su Confimpresa Euromed, ma su tutte le associazioni imprenditoriali che partecipano all’elezione ei vertici delle Camere di Commercio dell’Isola: Confcommercio, Confesercenti, Cidec, Confindustria Palermo (che in realtà è in smobilitazione, perché i vertici nazionali di Confindustria hanno deciso di sbaraccare tutte le ‘territoriali’, cioè le associazioni provinciali: resterà solo la sede regionale) e via continuando con le altre associazioni di artigiani e altre ancora.
Ma andiamo a leggere il comunicato di Confimpresa Euromed:
“In ordine alle notizie diffuse dagli organi di stampa in merito alle procedure di elezione del Consiglio camerale di Palermo ed Enna, Confimpresa denuncia di essere, in ordine a tale vicenda, l’evidente vittima sacrificale di una guerra in atto tra soggetti ed agglomerati di ben altro livello e dimensioni per la quale probabilmente l’associazione è risultata utile strumento. Dinamiche definite di comune accordo con una pluralità di enti ed associazioni nel corso di vertici come quelli recenti tenuti presso la sedi regionali e territoriali delle associazioni e dei conseguenti apparentamenti ivi concordati”.
Insomma, sembrano dire i vertici di Confimpresa Euromed: questi se la prendono con noi per motivi puramente strumentali. La replica di questa organizzazione non sembra campata in aria: stando a notizie in nostro possesso, Patrizia Di Dio – che ‘corre’ per la presidenza della Camera di Commercio Palermo-Enna (riunificate dopo un’operazione renziana di risparmio, come potete leggere qui) – è appoggiata è appoggiata dall’organizzazione della quale fa parte (la già citata Confcommercio) e dalla Cidec; mentre il suo avversario, Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Palermo, appoggiato da Confesercenti e CNA, in questo momento sarebbe in vantaggio.
“E’ allora del tutto evidente – si legge nel comunicato di Coinfimpresa Euromed – come quanto accaduto sia piuttosto l’effetto di una guerra che, in realtà, va ben oltre Confimpresa e la mera assegnazione di cariche sociali e che verosimilmente sottende interessi economici inconfessabili di significativo rilievo come, per esempio, quelli connessi alla gestione degli scali aeroportuali”.
Il riferimento sembra essere alla GESAP (la società che gestisce l’aeroporto di Palermo) e la  8(a società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso). In entrambi i casi – gli aeroporti Falcone-Borsellino di Palermo e Fontanarossa di Catania – le Camere di Commercio giocano ruoli importanti.
“Sia chiaro tuttavia – si legge sempre nel comunicato di Confimpresa Euromed – che la medesima associazione non accetterà passivamente un simile ruolo e si difenderà, a termini di Legge, in ogni sede. In tal senso appare in primo luogo improcrastinabile, onde tentare di ripristinare un pur minimo meccanismo di verità e giustizia a 360°, sollecitare un controllo a tappeto da parte delle autorità competenti su tutti gli iscritti di tutte le associazioni ancora oggi concorrenti alla determinazione dei detti assetti”.
Come già accennato, Confimpresa Euromed chiede i controlli degli iscritti in tutte le associazioni imprenditoriali.
“Fermo quanto sopra – conclude la nota – non si intende al contempo neppure venir meno a proprie eventuali responsabilità, ad oggi peraltro tutte da verificare, e in ragione di ciò la medesima Confimpresa Euromed, con comunicazione formale indirizzata agli enti competenti in data di ieri, rende noto di aver già rinunciato alla partecipazione per il rinnovo dei consigli camerali e ai seggi alla medesima assegnati dalla Regione Sicilia nelle procedure di rinnovo delle cariche camerali di Palermo ed Enna”.
Confimpresa Euromed rinuncia ai seggi che la Regione ha assegnato a tale organizzazione nei ‘Parlamentini’ di tutte le Camere di Commercio della Sicilia. Di fatto, come già accennato, si chiama fuori dalla competizione.
Cosa potrebbe succedere? Potrebbe essere in atto un tentativo per bloccare le elezioni in tutte le Camere di Commercio della Sicilia. A Palermo e ad Enna, come già accennato, il tentativo potrebbe essere quello di bloccare la probabile vittoria di Alessandro Albanese. Si racconta che uno dei candidati che avrebbe potuto trovare d’accordo Confcommercio Palermo e Confindustria, sempre di Palermo, avrebbe potuto essere Nino Salerno. Una volta eletto Nino Salerno al vertice della Camera di Commercio di Palermo ed Enna, Patrizia Di Dio avrebbe potuto acciuffare la vice presidenza. Ma è chiaro che sono solo voci.
Non meno complicato lo scenario nella Camera di Commercio di Catania-Siracusa-Ragusa unificate dopo la già citata ‘riforma’. Dove va in scena la competizione tra Pietro Agen, uomo forte della Confcommercio, e Ivan Lo Bello, esponente di Confindustria Sicilia e attualmente presidente di Unioncamere nazionale.
Stando a quanto si sussurra, Agen sarebbe in vantaggio. Cosa, questa, che non sembra rendere felice Ivan Lo Bello, che perdendo la ‘battaglia’ con Agen si ritroverebbe presidente nazionale di Unioncamere (cioè presidente nazionale di tutte le Camere di Commercio) senza essere, però, presidente di una Camera di Commercio nel territorio.
Poi c’è la Camera di Commercio di Trapani-Agrigento-Caltanissetta. Anche in questo caso i giochi sembrano fatti con la candidatura di Pino Pace che sembra la più forte.
E Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia nonostante i guai giudiziari che l’hanno travolto. Le indiscrezioni lo danno per defilato. E in ogni caso non più pronto a spendersi per i vecchi compagni di strada.
Forse è per bloccare questi tre possibili vincitori – Pietro Agen, Alessandro Albanese e Pino Pace – che sarebbe stata creata ad arte quella che in Sicilia viene chiamata schiumazza? Nei prossimi giorni si dovrebbe sapere qualcosa in più.

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