Perché gli operai di Genova e di Gela non la smettono di contraddire Renzi e l’ISTAT? Perdono il lavoro? Ma cambino mestiere…

27 gennaio 2016

Gl’italiani non vogliono capire che l’Italia ha “svoltato”. L’occupazione è in aumento e il fatto che migliaia di persone, tra Genova e Gela, perdono il lavoro non significa nulla. L’importante è guardare oltre. E la smettano pure in Sardegna con ‘sti posti di lavoro che si perdono! E la smettano pure ‘sti lavoratori di Palermo di Almaviva. Ragazzi, che volete che siano, a Palermo, mille e 500 posti di lavoro che si perdono…

Ci sono cose che non sono comprensibili. O meglio, che certi italiani, al Nord e al Sud, non vogliono capire. Eppure l’ISTAT è stato chiarissimo: l’Italia è in ripresa, l’economia italiana è in ripresa: e se gl’italiani non si riprendono, beh, sono cavoli loro…

Prendiamo Genova: ma cosa vogliono questi operai dell’ILVA? Forse l’azienda verrà venduta, forse, anzi probabilmente, perderanno il lavoro. E allora qual è il problema? Dov’è il problema? Non è che tutti possono conservare il posto di lavoro! L’importante – ha detto oggi il premier Renzi – è che gl’italiani abbiano acquistato la fiducia in se stessi. Se a Genova ‘ste migliaia di operai perderanno il lavoro, pazienza: l’importante è aver riacquistato le fiducia…

L’ha detto oggi l’ISTAT – notizia riportata in tutti i Tg, di Stato e di Berlusconi: gl’italiani hanno sempre più fiducia nei consumi: non, per carità, che gl’italiani pensano di essere stati consumati dalle tasse: hanno fiducia nei soldi che dovrebbero spendere per aumentare i consumi. Fiducia, fiducia, fiducia, dice il capo del governo del nostro Paese.

E se i soldi non ci sono? Che importanza ha? Basta che c’è la fiducia: la fiducia è la cosa più importante. I napoletani direbbero: “Quella è la salute”, cioè la cosa più importante è la salute. Ma non è così: l’importante, dice Renzi, è crederci, crederci crederci…

Prendiamo Gela, per esempio. Tutti a lamentarsi, tutti a scendere in piazza come a Genova. Per che cosa, poi? Perché l’ENI ha chiuso baracca e sbaraccato i burattini. Ma alla fine quanti erano ‘sti operai della raffineria di gela? Mille e 200 più l’indotto. E allora? Santa pazienza! Ma com’è che anche a Gela la gente non si accorge che l’Italia ha “svoltato”? Possibile che, da Genova a Gela – ah, ‘ste città con le G – tutti a lamentarsi? Uffa!

Ma lo capiscono o no ‘ sti operai di Genova e di Gela che, con le loro lamentele, mettono in discussione quello che dice l’ISTAT, quello che dicono i TG e quello che dice Renzi? Basta con ‘ste lamentazioni, basta: l’Italia ha “svoltato”, lo volete capire o no? 

Anche in Sardegna ci sono operai che si lamentano: pure lì: e che è un vizio italiano? Invece di godersi il Gennargentu, la Costa Smeralda e il mare di Stintino si lamentano perché perdono il lavoro. Ma basta, basta, basta: intervenga l’ISTAT: glielo dica l’ISTAT che l’occupazione nel nostro Paese è aumentata, che c’è fiducia, glielo dica l’ISTAT che crescono i consumi (e non gl’italiani che sono consumati!), che la questione meridionale non c’è più (nel senso che non se ne parla più…): insomma, che abbiamo “svoltato”.

Anche ‘sta Cisl di Palermo: ancora a camurriare con ‘st’Almaviva: “Almaviva e aceddu mortu, si dice in Sicilia. Basta con queste mille e 500 persone che rischiano di perdere il lavoro. Ragazzi di Almaviva, forza: nella vita ci sono cose più serie!

Prendete esempio da Renzi che ha ricevuto a Roma il leader iraniano, Hassan Rohani, rivestendo le statue. Tutti a protestare: vergogna di qua, vergogna di là. Ma lo sanno ‘sti detrattori che i contratti stipulati con  Rohani valgono mezzo punti di PIL? Che è? La dignità? Abbiamo perso la faccia? Vittorio Sgarbi dice che è stata una manifestazione d’ignoranza? E da quando in qua in Italia ci facciamo problemi di dignità, di faccia e d’ignoranza?

L’importante è avere “svoltato” e aver riacquistato fiducia…

 

 

 

 

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