Quattro Punti nascita tagliati, Pronto Soccorso nel caos: ecco la sanità siciliana voluta da Renzi e dal PD

3 gennaio 2016

Renzi e la Ministra Beatrice Lorenzin, a Roma, decidono di tagliare Punti nascita e posti letto negli ospedali siciliani. Il governo regionale di Crocetta e il PD dell’isola fanno finta di opporsi. I deputati, sempre del PD, si cimentano in comunicati di ‘fuoco’ contro Roma. Una recita: una presa in giro per tenere buoni gli elettori. Tanto i politici siciliani non frequentano i Pronto Soccorso dei comuni mortali: hanno a disposizione l’Ismett pagato con i soldi dei siciliani: 94 milioni di Euro all’anno. Soldi tolti agli ospedali pubblici siciliani: olè!

In Italia si torna a morire di parto. Una politica miserabile – parliamo del governo nazionale di Matteo Renzi, ma anche dei governatori delle Regioni che avallano le scelte romane – scarica la responsabilità sui medici pubblici. La Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin – forse il peggiore Ministro della storia della Repubblica italiana – invia ‘commissari’. Dimenticando le proprie responsabilità, perché tutto quello che sta succedendo non soltanto in materia di parti ormai a rischio, ma di tutta la sanità italiana (che ormai è un delirio) è il frutto bacato di scelte operate dal suo Ministero. E avallate dalle Regioni.

Certo, tutto parte dall’austerità imposta da un’Unione Europea dell’Euro sempre più fallimentare. Ma i tagli alla sanità degli ultimi sei-sette anni sono diretta responsabilità dei governi nazionali e delle Regioni. Proprio in questi giorni, proprio in queste ore i fatti dicono che le scelte dl governo Renzi e, in particolare, della Ministra Lorenzin sono tutt’altro che lungimiranti. Mentre la signora Lorenzin taglia i Punti nascita si registrano cinque morti da Natale ad oggi: due mamme e tre neonati.

La dimostrazione che la politica dei tagli, in materia di sanità, sta provocando effetti deleteri negli ospedali pubblici.

Da giorni Tg e giornali ‘pompano’ una notizia che, peraltro, è vera fino a un certo punto: e cioè che il governo Renzi avrebbe ridotto le tasse. Cosa tutta da dimostrare, ripetiamo, perché a fronte del taglio dell’IMU sulla prima casa (il taglio dell’IMU agricola non fa gioco, perché era un’invenzione dello stesso governo Renzi) ci sono i Comuni siciliani lasciati senza soldi. E ci sono le Regioni che, per fronteggiare i tagli del governo nazionale, stanno tagliando servizi. A cominciare proprio dalla sanità.

Di fatto, il governo Renzi non ha tagliato solo l’IMU sulla prima casa: ha tagliato risorse a Comuni e Regioni e, quindi, ha tagliato servizi ai cittadini. E tra questi servizi tagliati ci sono, in primo luogo, i servizi sanitari.

Ricordiamo un servizio del Tg2 delle settimane scorse. Dove si accendono i riflettori sugli ospedali romani, con particolare riferimento ai Pronto Soccorso. Immagini incredibili, con la gente accalcata nei corridoi, nelle barelle di fortuna e persino nelle sedie. Con pazienti che aspettano oltre 24 ore prima di essere visitati. Se poi debbono essere ricoverati, altri problemi incredibili, perché i posti letto non ci sono. Una vergogna!

Vogliamo parlare di quello che succede nei Pronto Soccorso della Sicilia? La Ministra Lorenzin, appoggiata dal governo Crocetta e dal PD siciliano, continua a ripetere che in Sicilia bisogna tagliare altri posto letto. Peccato che nei Pronto Soccorso della nostra Isola i medici non sanno più dove ricoverare i pazienti. Perché i posti letto tagliati dal 2008 ad oggi negli ospedali siciliani sono stati tanti: e oggi, lo ribadiamo, non si sa dove ricoverare i malati che arrivano nei Pronto Soccorso.

Ma queste notizie, dove emerge la chiara responsabilità della politica siciliana – e in particolare del governo e dell’assessore alla Salute – chissà perché, non vengono diffuse.

Un tempo i giovani giornalisti venivano catapultati nei Pronto Soccorso a caccia di notizie. Oggi non si fa più. Peccato. Perché ne avrebbero di cose da raccontare ai lettori. Scoprirebbero che le postazioni mediche dei Pronto Soccorso della Sicilia sono sottodimensionate. Che medici e infermieri sono sottoposti a turni massacranti. E scoprirebbero che, per mancanza di posti letto, i pazienti vengono trattenuti nelle aree di emergenza più del dovuto (certe volte anche per giorni interi). Il tutto con un irrazionale aumento dei costi. 

Risultato: disagi per i pazienti che non vengono ricoverati nei reparti dove dovrebbero trovare posto per mancanza di posti letto; e disagi per i medici che si devono occupare, contemporaneamente, dei pazienti trattenuti nei Pronto Soccorsi e dei malati che attendono di essere visitati.

Di fatto, a causa della mancanza di posti letto negli ospedali pubblici, nei Pronto Soccorso della Sicilia si formano file chilometriche di pazienti che aspettano per ore ed ore. Ma nessuno spiega a questi cittadini-pazienti che la responsabilità dei disagi che sono costretti a subire sono della politica e non dei medici. Ogni tanto qualche cittadino, stressato da lunghe ore di attesa, va in tilt ed esplode. E con chi le sa prende? Con i medici. Certo, se nessuno gli racconta come stanno le cose con chi se la deve prendere?

Anche gli uomini delle forze dell’ordine, quando esplodono le proteste nei Pronto Soccorsi siciliani, da chi vanno? Dai medici. Per capire perché “perdono tempo”. Anche a loro andrebbe illustrato come stanno le cose. Per rendere chiaro a tutti chi sono i veri cialtroni responsabili dei disagi che oggi si registrano negli ospedali pubblici della Sicilia: cialtroni che vanno cercati nella politica.   

I lettori diranno: ma così anche i politici siciliani si condannano a un servizio sanitario che va avanti tra mille difficoltà, perché anche loro e i propri familiari potrebbero avere bisogno dei medici? Errore. Perché la politica, in Sicilia, di fatto, ha creato una struttura privata al proprio servizio. Parliamo dell’Ismett che, da centro internazionale dei trapianti di organi, è stato trasformato in un ospedale tutto fare. Infatti, se un politico, o un suo familiare o un potente sta male, oplà!, non è che finisce nei Pronto Soccorso come i comuni mortali: finisce all’Ismett. Dove ad attenderlo ci sono tanti medici pagati dall’Ismett, naturalmente con i soldi dei siciliani.

Eh già, perché l’Ismett, ogni anno, costa alla Regione 94 milioni di Euro. Sì, avete letto bene: 94 milioni di Euro. E di questi meno di 40 milioni vanno in Drg, cioè in prestazioni sanitarie legate ai trapianti. E il resto dei soldi? Noi non l’abbiamo mai capito. Ma adesso lo iniziamo a intuire…

Pensate: gli ospedali pubblici della Sicilia – quelli dove vanno i comuni mortali – scoppiano. Mancano i posti letto, i reparti chiudono. Ma all’Ismett, ospedale di trapianti & di politici, fino ad oggi sono andati 94 milioni di Euro. Del 2016 non sappiamo. Nei mesi scorsi al presidente Crocetta e al presidente della commissione Sanità dell’Ars, Pippo Di Giacomo, 94 milioni di Euro sembravano tanti. Ma in difesa dell’Ismett – ospedale gestito dagli americani – sono scesi in campo il Ministro Graziano Delrio, il sottosegretario Davide Faraone, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Volete che i politici non difendano l’ospedale dei politici facendosi schermo con la storia dei trapianti?

Ovviamente, non sappiamo se, anche quest’anno, gli amici americani dell’Ismett abbiano fatto il pieno di 94 milioni di Euro. Pensate che queste notizie vengano rese pubbliche? Vi sbagliate. Noi comunque ci stiamo informando. Vi informeremo.

Dall’Ismett ai Punti nascita della Sicilia sbaraccati. Eh già, i soldi per l’Ismett non mancano: mancano, invece, i soldi per i Punti nascita della nostra Isola. Che vengono sbaraccati con la scusa che si effettuano meno di 500 parti all’anno. Con meno di 500 parti i medici rischiano di non avere la manualità. E la Ministra Lorenzin li chiude nell’interesse delle donne siciliane che debbono partorire. Non perché così risparmiano, ma per tutelare le partorienti… Grande questa Ministra Lorenzin, no? Si vede che è del Nuovo centrodestra Democratico di Angelino Alfano! Risparmiano sulla pelle delle partorienti siciliane e dicono che lo fanno per loro. L’ipocrisia elevata all’ennesima potenza. 

In queste ore – ne abbiamo parlato l’1 Gennaio, lo ribadiamo di nuovo oggi – la Ministra Lorenzin ha deciso di chiudere quattro Punti nascite in Sicilia. A Petralia Sottana, sulle Madonie, isolando ancora di più i paesi di queste contrade montane. A Lipari, quasi che per gli abitanti delle isole Eolie il Punto nascita sia diventato un lusso. A Santo Stefano di Quisquina, in provincia di Agrigento. E a Mussomeli, in provincia di Caltanissetta.

E’ importante che i nostri lettori abbiamo chiaro il gioco politico delle parti che è in corso. Il governo nazionale a guida PD decide di sbaraccare questi quattro Punti nascita. Il governo regionale, a guida PD, fa finta di opporsi, ma non si oppone.

La stessa cosa avviene nei territori. Il primo comunicato contro la chiusura del Punto nascita delle Madonie è di Magda Culotta, sindaco di Pollina e parlamentare nazionale del PD. Ma il Punto nascita è stato chiuso lo stesso.

La stessa scena si verifica a Santo Stefano di Quisquina, in provincia di Agrigento. Da mesi, in prima fila, a difendere il Punto nascita di Santo Stefano ci sono i parlamentari e gli amministratori locali, tutti del PD. Tutti contro la Ministra Lorenzin. Ma il Punto nascita è stato chiuso lo stesso.

E che dire del Punto nascita di Mussomeli? E’ il paese dell’ex Ministro, Totò Cardinale, oggi PD. A Cardinale sono vicini da otto a dieci deputati dell’Ars (il numero preciso è di difficile definizione, perché in questi partitini neo-renziani i parlamentari vanno e vengono a seconda dei momenti e delle offerte…).

Insomma, la Regione di Crocetta è ossequiosa verso Renzi; e renziani sono i parlamentari nazionali eletti in Sicilia, i deputati regionali e gli amministratori comunali. Tutti hanno difeso i Punti nascita. Che alla fine, però, sono stati chiusi lo stesso. Dove si dimostra che la difesa dei Punti nascita da parte di questi personaggi – dall’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, pure lui del PD e pure lui renziano, ai parlamentari nazionali e regionali del PD, fino ad arrivare agli amministratori comunali, sempre del PD – era solo una presa per i fondelli. Un modo per dire ai cittadini: vedete, noi la battaglia la stiamo facendo, purtroppo il governo nazionale…

Come se il governo nazionale, cioè il governo Renzi, fosse di colore politico di diverso dai parlamentari nazionali e regionali del PD e dagli amministratori comunali. Tutti insieme per prendere in giro gli elettori siciliani. Della serie: gli leviamo i Punti nascite, i posti letto e altri servisi sanitari, ma almeno proviamo a teneri i loro voti…

Che dire, cari lettori? Che fino a quando voterete PD, in Sicilia continuerete ad avere tagli in tutti i settori. Sono stati i signori del PD a lasciare oltre 30 mia persone senza stipendi e senza tredicesime. E’ stato Crocetta a firmare il ‘Patto scellerato’ che ha regalato oltre 5 miliardi di Euro al governo Renzi, con l’avallo del PD siciliano. Ed è il PD che ha tagliato e continua a tagliare posti letto e servizi alla sanità siciliana. E il PD che vi sta togliendo altri 4 Punti nascita. Votare PD in Sicilia significa continuare a farsi massacrare. Il resto sono chiacchiere.

 

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