Palermo: il papocchio Tram-ZTL il giorno dopo: chi è a favore e chi è contro

25 dicembre 2015

Intanto una precisazione che non ci sembra secondaria: la Giunta di Leoluca Orlando, a Sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale di Palermo, non ha una maggioranza, potendo contare su 20 consiglieri comunali su 50. Ciò significa che la delibera è stata approvata grazie a una parte dell’opposizione. I 30 consiglieri comunali – che sono la maggioranza che non sostiene la Giunta Orlando – avrebbero potuto almeno cambiare la delibera, eliminando la tassa da 100 Euro per automobile. Il PD ci ha provato, ma l’accordo tra Orlando e Forza Italia ha mantenuto in piedi la tassa ai carico dei cittadini palermitani

Non mancano le reazioni all’approvazione del papocchio Tram-ZTL da parte del Comune di Palermo. Critici i dirigenti del PD del capoluogo siciliano, che hanno fatto opposizione senza se e senza ma. Favorevoli, anche se con qualche ‘distinguo’, gli orlandiani. Detto questo, una precisazione. Sui giornali leggiamo – in qualche caso – la formula: “La maggioranza che sostiene l’Amministrazione Orlando ha vinto di qua e ha vinto di là”. Ci piace precisare che a Sala delle Lapidi – la sede del Consiglio comunale di Palermo – la Giunta Orlando non ha più una maggioranza che lo sostiene, potendo contare su 20 consiglieri comunali su 50.

Cosa vogliamo dire? Semplice: che la delibera sul papocchio Tram-ZTL è stata approvata e, soprattutto, non è stata cambiata per merito delle opposizioni.

L’approvazione della delibera la si deve a due elementi. Primo: l’assenza di un certo numero di consiglieri comunali. la delibera è stata approvata con 24 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto. Se tutt’e 50 i consiglieri comunali fossero stati presenti in Aula la delibera sarebbe stata ‘bocciata’.

Ma il vero tema politico – che inchioda il gruppo consiliare di Forza Italia alle proprie responsabilità davanti alla città e, soprattutto, davanti agli elettori che ancora votano per questi personaggi: personaggi che dicono di rappresentare il centrodestra e poi si fanno i cavoli loro (la dizione sarebbe un’altra…) – è un altro. Il vero tema politico di questa delibera truffaldina sta nel fatto che il Consiglio comunale avrebbe potuto approvarla cambiandola.

Nel corso del dibattito i consiglieri comunali del PD – che si sono opposti non al Tram, ma a quella che, in fondo, non è altro che una tassa di circolazione abusiva e iniqua, se non assurda e illogica di 100 Euro per automobile – hanno presentato emendamento per sopprimere tate tassa proponendo alternative. Ma le opposizioni – e segnatamente i consiglieri comunali di Forza Italia – si sono regolarmente opposti. Manifestando, di fatto, la volontà di appioppare questa tassa iniqua ai cittadini palermitani.

E’ bene che i palermitani che votano centrodestra si ricordino, al momento del voto, che a Palermo sono rappresentati da questi personaggi: cioè da gente che li ha voluti tassare di altri 100 Euro all’anno (e a vita) per ogni automobile. Tassa che si somma alla TASI (che è stata pagata) e alla TARI che sono tra le più ‘salate’ d’Italia; all’addizionale IRPEF ai massimi livelli; all’addizionale IRAP ai massimi livelli e via tassando.

Un passaggio anche per i ‘compagni’ di Rifondazione comunista. Con in testa l’assessore Giusto Catania. Questa nuova tassa avrebbe dovuto tenere conto del reddito e della cilindrata delle autovetture. Invece le famiglie mono-stipendio che arrivano a malapena alla fine del mese pagheranno la stessa cifra di chi non ha questi problemi. Chi possiede un’autovettura di piccola cilindrata pagherà quanto chi va in giro con i ‘macchinoni’. Complimenti vivissimi ai ‘comunisti’ di Rifondazione che, tra l’altro, per l’occasione, sono andati a braccetto con Forza Italia per tassare i palermitani senza distinguere tra ricchi e poveri.

Ora andiamo ai commenti. Iniziamo con Rosario Filoramo, capogruppo del PD a Sala d’Ercole vice presidente vicaria del Consiglio comunale, PD:

“Alla fine – dice Filoramo – il gioco di orlandiani e centrodestra è venuto allo scoperto. La ZTL passa grazie al palese accordo tra MOV 139 e gruppi di centrodestra. L’emendamento che suggella l’unione tra le due forze politiche è quello sulla riduzione a cento Euro del costo del pass per l’accesso alla ZTL. Un pessimo regalo di Natale per le famiglie palermitane. Eravamo certi che ancora una volta, dopo esserci riusciti sulla TASI, un falso sconto su una tassa inutile ed evitabile li avrebbe messi d’accordo. E’ un idea che siamo riusciti a rendere palese. L’idea di chi governa e considera i cittadini palermitani un pozzo da cui attingere continuamente per trovare le risorse indispensabili a salvare le aziende comunali. Stavolta è toccato ai problemi di AMAT, che verranno parzialmente risolti mettendo le mani in tasca ai cittadini palermitani”.

“Abbiamo svelato alla città – aggiunge il capogruppo del PD – che la proposta di  ZTL è  ‘Una tassa occulta’. Una tassa per autorizzare a circolare nella ZTL e quindi continuare ad inquinare. Abbiamo proposto la sostanziale separazione tra l’affidamento del servizio Tram ad AMAT, che abbiamo sostenuto con convinzione e la gestione della ZTL. Ripetiamo ancora una volta che la ZTL è un intervento di limitazione del traffico privato in favore dell’incentivazione di quello pubblico, al fine di migliorare la qualità della vita dei nostri centri urbani. Serve a fluidificare il traffico e rendere certi i tempi di percorrenza interni, contribuisce al miglioramento della salute dell’aria che respiriamo e quindi migliorare la nostra salute, risparmiando nella spesa sanitaria. Ma ancora una volta le scelte di sindaco e maggioranza risultano illogiche sul piano delle limitazioni del traffico privato e  pericolosa su quello finanziario”.

Qui anche Filoramo parla di “maggioranza” che la Giunta Orlando non ha.

“Il PD, unito e compatto – conclude Filoramo – dimostra di essere pronto per candidarsi alla guida della città, non accettando mediazioni al ribasso. Tra un anno si tornerà a votare per eleggere Sindaco e Consiglio Comunale di Palermo. Noi siamo pronti”.

Alberto Mangano, un tempo della sinistra extra parlamentare, oggi orlandiano, sceglie la linea soft:

“Il buon senso ha prevalso.. e ha preso il Tram – sintetizza con una battuta Mangano -. Dopo 18 anni dall’approvazione del PRG che prevedeva 8 linee, il Tram è da oggi una realtà che cambierà profondamente la mobilità urbana, avvicinando la nostra città alle realtà più virtuose”. A questo punto Mangano inizia a mettere i puntini sulle “i”: “Però – aggiunge – la scommessa è appena all’inizio e molto c’è ancora da lavorare per raggiungere risultati soddisfacenti. Il poco tempo per approvare un atto così importante e una certa confusione nella proposta di una ZTL che è tutta da sperimentare e possibilmente da rivedere in diverse parti, non hanno permesso un dibattito sereno nei contenuti e nel progetto di mobilità, scivolando sul terreno dello scontro politico che in una materia così specifica è sempre cattiva consigliera. Auspico che le riflessioni, che non hanno trovato spazio utile in consiglio, possano recuperarsi, considerando sperimentale questa fase di prima attuazione della ZTL, per sottoporla a coerente verifica anche in un confronto diretto con la cittadinanza”.

Insomma, mangano ammette che la trovata delle ZTL va rivista. E se va rivista, questo è logico, significa che non funziona. Ma allora perché l’ha votata?

Nadia Spallitta, vice presidente vicaria del Consiglio comunale, PD:

“Così come sono state pensate le Ztl saranno inefficaci. Innanzitutto va detto che se le associazioni dei consumatori dovessero presentare dei ricorsi li vincerebbero: le tariffe sono state introdotte in un contratto di servizio senza alcun regolamento o previsione di bilancio. Non è chiara quale sia la normativa di riferimento per l’Amministrazione dato che non è stato stabilito quali tipologie di vetture possano transitare o meno, così come non sono state determinate delle fasce orarie. Per la Giunta potranno circolare tutte le auto, sempre e comunque: basta pagare. Considero questo un caso anomalo sulla tariffazione e il progetto nella sua interezza non impone praticamente alcun limite. Il pagamento, da solo, non può essere considerato un deterrente, specie se si considera il vastissimo perimetro delle Zone a traffico limitato, che vanno dalla stazione centrale a via Notarbartolo). Dunque qualsiasi palermitano, anche per andare a lavoro o per accedere alle Ztl una volta al mese, dovrà pagare”.

“Sui costi e sulle entrate – prosegue la vice presidente del Consiglio comunale – esprimo qualche dubbio: il Tram, nel primo anno, costerà circa 22 milioni di Euro e prevede incassi per 4 milioni di Euro, mentre nel secondo anno costerà 17 milioni e l’incasso dovrebbe restare lo stesso. Ai cittadini si chiedono 30 milioni di Euro, che non coprono solo il costo di gestione. A cosa servono le eccedenze? C’è un comma che prevede che le eccedenze debbano confluire nelle ‘casse’ del Comune che, però, non ha fatto previsioni di Bilancio. Dunque il pagamento del pass è a tutti gli effetti una nuova imposta comunale. Vengono a determinarsi nuove entrate con una tassazione indiscriminata e ingiustificata da voci di spesa che non vengono specificate”.

Vincenzo Fumetta, segretario di Rifondazione comunista a Palermo:

“L’atto approvato dal Consiglio comunale – dice – ha una portata storica per questa città sotto più aspetti – dichiara Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Palermo – infatti entrerà in funzione il tram, che rappresenta la più grande opera pubblica realizzata in Sicilia negli ultimi decenni, ed ancora è stata messa in sicurezza l’AMAT e il futuro dei lavoratori e si è affermata la scelta politica che le aziende partecipate possono essere gestite dal pubblico, sconfiggendo così le idee liberiste del PD, secondo cui tutto si deve privatizzare, salvo poi magari salvare qualche banca con i soldi pubblici”.

“L’impianto politico del provvedimento – continua Fumetta – ha retto alla prova del Consiglio, l’AMAT gestirà tutta la mobilità integrata della città (tram, segnaletica stradale, bus, car sharing, bike sharing), e soprattutto che verranno garantiti i livelli occupazionali così come c’era scritto nel nostro programma elettorale. La polemica del PD su questa nuova tassa ha il sapore del qualunquismo se fatta dal partito che con il suo governo regionale deve oltre 60 milioni di euro all’AMAT e quindi a tutti i palermitani costringendo quindi l’Amministrazione comunale a reperire nuovi fondi per non far fallire l’azienda e pensare al rilancio del servizio degli autobus. E purtroppo anche l’atteggiamento ostruzionistico che il Partito Democratico ha tenuto in consiglio comunale ha dimostrato che non erano disposti a trovare nessuna mediazione e che non hanno lavorato per il bene dell’Amat e della città”.

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