Ars: i grillini bloccano un emendamento per fare ‘dispetto’ a Venturino: “Così sacrificano circa 4 mila disoccupati della Formazione”

22 dicembre 2015

Il blocco di un emendamento si è materializzato oggi durante i lavori della commissione Bilancio e Finanze dell’Assemblea regionale siciliana. “A bloccare l’emendamento è stata la parlamentare del Movimento 5 Stelle Claudia La Rocca”, dice il vice presidente del Parlamento dell’isola, Venturino. Si sussurra di una ‘vendetta’ per la recente ‘trombatura’ di Trizzino…

Bloccato dalla commissione Bilancio e Finanze un emendamento che, se approvato e poi trasformato in legge, avrebbe potuto dare una boccata di ossigeno a circa 4 mila lavoratori della Formazione professionale della Sicilia. Lo stop è arrivato dal Movimento 5 Stelle e, in particolare, dalla parlamentare Claudia La Rocca. Proposta fatta propria dalla stessa commissione Bilancio e Finanze di Sala d’Ercole.

L’emendamento è stato presentato dal vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino, eletto nel Movimento 5 Stelle e poi ‘epurato’. Stando a indiscrezioni, la mossa dei grillini in commissione Bilancio e Finanze si configurerebbe come una sorta di piccole ‘vendetta’ contro Venturino, colpevole, agli occhi del gruppo parlamentare grillino, di aver determinato ‘trombatura’ (cioè la mancata riconferma) di Giampero Trizzino alla presidenza della quarta commissione (Ambiente e Territorio).  

Duro il commento di Venturino: “Dopo l’astensione dal voto in commissione Lavoro e Formazione, da parte dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle, oggi in commissione Bilancio ho appreso che l’onorevole Claudia La Rocca ha bloccato di fatto il parere sul disegno di legge, presentato a novembre con procedura d’urgenza, che riguarda la possibilità di affidare le attività formative a cooperative di operatori che hanno perso il lavoro nei loro enti o che sono in mobilità e senza sussidio”.

A quanto si dice, questo disegno di legge sarebbe stato concordato con il governo e, in particolare, con l’assessore alla Formazione professionale, Bruno Marziano (PD). Ma i grillini l’hanno intercettato e bloccato per fare un ‘dispetto’ a Venturino, bloccando, però, la possibile boccata d’ossigeno per i lavoratori del settore licenziati.

“Si tratta – spiega Venturino – di un’ulteriore e ingiustificabile perdita di tempo, perché il parere viene rinviato alla prossima riunione della commissione che potrebbe essere convocata domani, ma potrebbe slittare alla fine dell’anno. Non ritengo che questo sia il modo di andare incontro ai lavoratori che sono in condizioni disperate e che si attendono risposte immediate sul loro futuro occupazionale. Il disegno di legge va approvato in tempi rapidi”.

Il disegno di legge punta a fronteggiare in modo concreto la situazione di crisi che ha travolto la quasi totalità degli enti di formazione professionale siciliani, su cui si basava praticamente in esclusiva il sistema formativo convenzionato con la Regione, e a far sì che tutti i dipendenti degli enti di formazione licenziati, in mobilità a zero ore o senza alcuna forma di sussidio, regolarmente iscritti nell’albo degli operatori, possano associarsi in cooperative e gestire in proprio il monte-ore delle attività.

E’ stato Venturino, un mese fa, a illustrare lo spirito della sua proposta:

“Una larga fascia di dipendenti del settore – si legge in un comunicato del vice presidente dell’Ars di circa un mese addietro – da mesi è rimasta emarginata, senza stipendio né sussidio a causa della cessazione dell’attività dell’ente datore di lavoro. Una situazione che si protrae dal 2011 ed è diventata sempre più grave. La politica deve farsi carico della tutela sia dei nuclei familiari, che traevano l’unica fonte di reddito dal lavoro nel settore, sia degli allievi, privi di strumenti di attuazione di quelle che sono definite dalla comunità europea “principali politiche attive del lavoro”.

“I tempi sono abbastanza stretti – sottolineava Venturino – non possiamo più tergiversare perché il 30 novembre scadono i termini per l’approvazione del piano formativo. E’ certo che sia per i ritardi nella erogazione dei finanziamenti, sia per le difficoltà legate alla situazione contributiva (Durc), la maggior parte degli enti di formazione storici non sarà in grado di avviare tempestivamente i corsi del nuovo Prof e, probabilmente, parecchi enti no profit, unici soggetti legittimati – oltre ai soggetti pubblici – a ricevere finanziamenti a fondo perduto per l’attuazione del Prof, cesseranno l’attività, se non lo hanno già fatto”.

Con l’affidamento alle cooperative di lavoratori della gestione diretta delle attività – sottolineava sempre Venturino un mese fa – si raggiunge l’obiettivo di mantenere l’obbligo di affidamento delle attività formative, finanziate dalla Regione, a soggetti sociali, così come ribadito dalla costante giurisprudenza amministrativa in applicazione della legge 24/76; nel contempo si tutelano gli operatori del bacino che hanno perso il lavoro e non hanno a causa delle oggettive difficoltà del bilancio regionale, appositi ammortizzatori sociali”.

Nel disegno di legge si parla di “cooperative, anche di nuova costituzione, tra operatori iscritti all’albo regionale di cui al successivo art. 14 e non più occupati, per qualsiasi ragione, eccezion fatta che per licenziamento di natura disciplinare, presso gli enti formativi di provenienza. Dette cooperative di lavoro potranno avvalersi delle strutture, delle attrezzature e del “know how” di enti formativi non più partecipanti alle attività finanziate dalla Regione Siciliana e, se del caso, dell’accreditamento per le attività affidate, previa attestazione e rinuncia all’avvio di dette attività da parte dell’ente formativo”.

Aggiornamento ore 20,20

Il presidente della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars, Vincenzo Vinciullo, intervenendo a Sala d’Ercole, ha spiegato che il rinvio dell’esame dell’emendamento a firma del vice presidente Venturino che ha per oggetto i lavoratori della Formazione professionale della Sicilia è stato deciso dalla stessa commissione perché erano presenti pochi parlamentari.

 

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