Il DIRSI all’attacco: l’idea di Baccei sui Dirigenti regionali non ha né capo, né coda

21 dicembre 2015

Dalla lettura di questo comunicato dell’Associazione dei Dirigenti della Regione siciliana si capiscono due cose. Primo: che il governo regionale se la prende con il ‘muro basso’. Secondo: che l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, in materia di personale regionale è solo un dilettante allo sbaraglio

Prendersela con chi si trova in una situazione di debolezza. Insomma, la logica del muro basso. Uno scenario che il DIRSI – l’Associazione dei Dirigenti della Regione siciliana – illustra molto bene nel seguente comunicato stampa:

“La proposta presentata alla Giunta di Governo, da parte dell’assessore Baccei, relativa alle Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2016, riporta all’art. 9 l’ennesimo tentativo di destabilizzare il comparto della Dirigenza Regionale, e con essa, di conseguenza, l’intera Amministrazione Regionale su cui si basa. La proposta inserita all’articolo 9 del D.D.L. svilisce le funzioni ricoperte da ogni singolo ‘Dirigente’, che risulterà tale solo ed esclusivamente se, all’interno del suo ufficio, gestirà almeno 16 persone, non tenendo in considerazione tutte le responsabilità che vengono assolte direttamente e su delega da parte dei Dirigenti Generali, e che permettono di sopperire, quotidianamente, alle necessità della pubblica amministrazione regionale”.

“Riteniamo che la proposta formulata dall’Assessore Baccei – prosegue il comunicato del DIRSI – oltre che carente dal punto di vista della compatibilità con normative e contratti vigenti, provocherà l’effetto contrario rispetto ad una paventata razionalizzazione degli incarichi, demotivando soprattutto coloro che fino ad oggi hanno contribuito con la propria buona volontà a sopperire alla carenze di una amministrazione mal governata. La proposta infine risulta inapplicabile in una Amministrazione che ancora oggi non dispone di piante organiche, e che ha avviato da pochi mesi una fase di sfoltimento del personale di ruolo, con le procedure di pensionamento anticipato”.

“Paradossalmente – si legge sempre nel comunicato dell’Associazione dei Dirigenti Regionali – si potrebbe verificare che il preposto al Servizio di gestione dell’autoparco potrà usufruire di un incarico con un contratto remunerato con una quota di parte variabile, mentre un Dirigente preposto alla struttura che cura le problematiche del trasporto su ferrovia, con una gestione economica di capitoli di spesa per oltre 200 milioni di Euro, e con tutte le responsabilità che ne conseguono, non fruisce di un contratto perché all’interno della struttura non c’è personale sufficiente a raggiungere la fatidica quota di 16 unità. A questo punto si innescherà il mercato del ‘personale regionale’, che verrà assegnato da una struttura all’altra per potere garantire determinate posizioni economiche e non certo seguendo una logica di operatività e funzionalità”.

“Ancora una volta – conclude il comunicato del DIRSI – abbiamo la dimostrazione che chi formula determinate proposte non ha ben chiaro il lavoro che viene svolto all’interno della Regione Siciliana. Invitiamo il Governo a rivedere l’articolo 9 del D.D.L. relativo al Bilancio 2016, in un’ottica di razionalizzazione funzionale dell’Amministrazione Regionale, e non di soli numeri, avviando soprattutto un serio confronto con le OO.SS. per portare a termine quanto già legiferato nell’ultima legge di bilancio”.

 

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