Secondo passo, la scuola: tutto comincia da lì

30 ottobre 2015

Dieci passi verso il futuro, un futuro fatto di diritti e di doveri costruito con le carte in regola, da persone che possono guardare gli altri negli occhi tutti, senza doverli abbassare mai! Un futuro costruito grazie alla responsabilità del pensare insieme e gli uni per gli altri.Non ci viene chiesto di lottare con tutte le nostre forze contro la morte del giorno, ma, più modestamente, di fare quel dobbiamo e quindi possiamo fare.

QUI POTETE LEGGERE IL PRIMO PASSO

Schumann, padre fondatore dell’Europa, soleva dire:”Se potessi ricominciare, ricomincerei dalla scuola”.
E noi è da lì che ricominceremo:dalla scuola,dalle istituzioni scolastiche e dai suoi attori, insegnanti, studenti e scolari. E dai luoghi deputati all’insegnamento.
Chi vuole veramente cambiare le cose deve partire dalla scuola. In essa deve profondere tutto il suo impegno e impegnarvi grandi risorse. I veri,i seri governanti devono avere la scuola nella testa e la testa nella scuola, perché solo le future generazioni possono cambiare in meglio il mondo e siccome la loro sede naturale di crescita è la scuola, essa per questo merita il massimo riguardo.
Non scandalizzerò nessuno se affermo che la scuola viene prima delle nuove strade, dei nuovi ponti, dei porti e delle stazioni e soprattutto viene al posto delle carceri. Bisogna costruire scuole e costruiremo meno carceri. Ho sempre negli occhi la visione infernale del Cardinale Palermo,del Ministro dell’interno, del direttore e di illustri ospiti che festeggiano l’inaugurazione del carcere di Pagliarelli!
Celebrare una sconfitta dello Stato che venendo meno ai suoi compiti genera delinquenza!
Se avremo posto la scuola in condizione di formare professionisti seri e tecnici all’altezza, avremo ponti e strade e saremo ripagati ad usura.
Nella scuola impegneremo tutte le risorse necessarie. La scuola, nel senso più ampio e comprensivo del termine, sarà il nostro primo impegno morale ed economico.
Abbiamo chiara la consapevolezza che dalla scuola passa il futuro; sappiamo bene che la scuola è l’istituzione che più di ogni altra parla di futuro e che parla al futuro. E’ il terreno dove si combattono e si vincono le sfide che il futuro ci lancia.
La scuola è la precondizione di ogni ordinato assetto sociale e civile. E dobbiamo lavorare tutti per l’armoniosa fusione di ogni sua componente e la valorizzazione del ruolo di ciascuno dei suoi attori.
Dalla scuola ci aspettiamo massimamente due risultati: la trasmissione della conoscenza e la formazione umana; ci aspettiamo dunque come suoi risultati conoscenza e civiltà.
Nell’ambito delle nostre competenze istituzionali e nel confronto continuo col mondo della scuola identificheremo un processo di costruzione della persona e che non solo sappia leggere, scrivere, e far di conto, ma che sappia anche convivere con gli altri,che sappia dialogare, che abbia assimilato il valore e importanza dello stare insieme, i concetti di bene pubblico, dell’onestà e dell’impegno umano e civile. E per questo saranno identificati mezzi, strumenti e azioni.
Intervenire sulla scuola, nella scuola e per la scuola significa intervenire sul seme appena sbocciato. Quando tutto è più facile, tutto appare possibile e tutto si presenta vero.
Il volto delle istituzioni, disse una volta un grande ispettore scolastico che operò a lungo in Sicilia, si deve identificare anche con il volto fisico delle istituzioni. E’ il volto rassicurante della legalità,dell’ordine. Chi ci vive deve sentirsi al sicuro, amato e protetto.
Gli istituti scolastici dovranno essere tali per loro esclusiva destinazione.
Dovranno perciò scomparire aule in affitto, case riattate a scuole, buie e fredde. Non vogliamo più vedere colonne di ragazzini costretti a spostarsi da un punto all’altro della città per raggiungere una palestra, quasi sempre privata, o per svolgere attività pratiche e tecniche. Metteremo subito a disposizione della scuola a ogni edificio pubblico che abbia i requisiti necessari.
L’edilizia scolastica di ogni ordine e grado sarà primario obbiettivo,la manutenzione, la messa in sicurezza e l’eliminazione delle barriere architettoniche sarà un dovere prima che un impegno.
La sicurezza degli istituti sarà garantita con sistemi passivi di controllo e con sorveglianza. Non ci dovrà essere tolleranza per gli atti di vandalismo interni ed esterni,né dovrà accadere più che la scuola venga messa sotto attacco,razziata,depredata, da chi è nemico dell’istruzione e della società.
Accanto all’edilizia scolastica forte sarà l’impegno del governo per assicurare agli studenti fuori sede alloggi dedicati, sui modelli operanti nei paesi europei più avanzati.
Sarà agevolata la costruzione di un sistema di tempo prolungato che omologhi la nostra scuola a quella dei paesi più avanzati e riduca al minimo il sovraccarico dello studio a scuola chiusa.
E’ la scuola l’unico posto dove si deve apprendere. Il tempo libero è un bene prezioso, specie per i giovani.
Saranno assicurate adeguate assegnazioni per le spese di funzionamento di ciascun istituto scolastico.
Gli organi collegiali e di direzione ed indirizzo dovranno essere attivi,operativi impegnati al massimo e il ruolo degli studenti all’interno di essi dovrà essere rivalutato e assicurato.
L’obbligo scolastico sarà un obbligo per noi prima che per le famiglie e i giovani. Ogni assenza è un pezzo del nostro futuro che si perde. E non ce lo possiamo permettere. Chi non vorrà proseguire negli studi e preferirà il mondo del lavoro non dovrà avere alibi nella cattiva scuola. E’ nostro dovere rendere libera la sua scelta, libera soprattutto da condizionamenti economici.
In una parola, faremo esattamente l’opposto di quanto fa oggi la Regione per l’istruzione.
Abbiamo visitato il bilancio della Regione, alla rubrica Istruzione. Le somme destinate agli interventi nelle scuole di ogni ordine e grado per edilizia scolastica, mobili, impianti e attrezzature! sommano a euro O(Zero!).
In compenso per pagare precari e simili mangiapane a tradimento lo stanziamento nel bilancio della Regione è di 53( cinquantatrè!!) milioni!
Come si può dire più chiaramente di così che a loro della scuola non gliene importa nulla?!

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