Legge di contabilità pubblica: per Crocetta e il suo ‘Cerchio magico’ è un optional…

30 ottobre 2015

Nella tormentata storia di queste ore dei forestali senza soldi c’è una ‘perla’ non tanto del governatore (inadeguato per antonomasia), ma dei ‘geni’ di Palazzo d’Orleans che, forse per ‘eccesso di bravura’, confondono le spese in conto capitale con le spese correnti

Nel Palazzo Reale di Palermo, sede del Parlamento siciliano, tutto è pronto per il voto d’Aula. Ma nessuno, chissà perché, dice che, con questa manovra da 16 milioni di Euro, il governo di Rosario Crocetta pagherà, sì e no, sette o, al massimo, otto giorni di lavoro ai circa 24 mila operai della Forestale. Il tutto dopo che i dirigenti del Parlamento siciliano hanno messo una pezza agli strafalcioni del ‘Cerchio magico’ di Crocetta. Il resto, tutto il resto, è buio. Proviamo a capire quello che è successo e quello che potrebbe succedere nei prossimi giorni.

Il primo dato politico che emerge da questa vicenda è il pressappochismo del governo Crocetta e dei partiti che lo sostengono, PD in testa. Un pressappochismo tipico dei dilettanti allo sbaraglio. I nostri lettori ricorderanno che, qualche settimana fa, l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei – il personaggio che Renzi ha imposto al governo dei ‘Signorsì’ di Crocetta – ha dichiarato che, rispetto alle previsioni contenute nel Bilancio regionale 2015 (si tratta, per l’appunto di un Bilancio con le previsioni sbagliate, per ammissione dello stesso assessore Baccei…), mancano all’appello circa 550 milioni di Euro di entrate. Come si possa redigere (e approvare, visto che la legge di Bilancio 2015 è stata approvata la scorsa primavera) un Bilancio sbagliando una previsione di entrate di 550 milioni di Euro non riusciamo a comprenderlo. Della serie: o sono veramente scarsi e chi ha approvato il Bilancio regionale 2015 dovrebbe andare a casa subito, o sono dei ‘falsari’: e dovrebbero andare a casa lo stesso.

Insomma, come fu e come non fu, qualche settimana fa l’assessore Baccei ha detto che ci sono 550 milioni di entrate in meno e, come i nostri lettori ricorderanno, ha deciso il blocco della spesa (con riferimento, ovviamente, alle spese non obbligatorie). A questo punto si scopre che mancano i soldi per finire di pagare le giornate lavoratore dei forestali. E che fa il governo Crocetta? In quattro e quattr’otto prepara un disegno di legge con il quale – di fatto – punta a reperire un certo quantitativo di soldi dalle spese in conto per dirottarli nelle spese correnti (cioè per pagare i forestali).

L’aspetto veramente incredibile è che questo disegno di legge ridicolo finisce in Commissione Bilancio e Finanze! Le parole “incredibile” e “ridicolo” ci stanno tutte, perché anche gli studenti di Ragioneria e dei primi anni d’università sanno che le risorse appostate in Bilancio per le spese in conto capitale non possono essere utilizzate per spese correnti. Lo sanno tutti, tranne che il presidente Crocetta e i ‘geni’ che fanno parte del suo ‘Cerchio magico’.

A far notare lo strafalcione in materia di contabilità pubblica sono i dirigenti del Parlamento siciliano, che informano subito il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, e il presidente della Commissione Bilancio e Finanze, Vincenzo Vinciullo. A decidere sul da farsi è lo stesso presidente Ardizzone che fa sapere che, d’ora in poi, si fiderà solo dei dirigenti dell’Assemblea regionale siciliana. In effetti, se il disegno di legge preparato dagli uffici di Palazzo d’Orleans fosse arrivato in Aula, mezzo mondo avrebbe riso del Parlamento siciliano.

Ricordiamo che Crocetta e i suoi ‘geni’ pensavano di aver reperito una trentina di milioni di Euro. In realtà, gli uffici dell’Ars hanno trovato 16 milioni di Euro. Di questi, 6 milioni vengono tolti all’agricoltura, che ormai è una sorta di ‘muro basso’ (ricordiamo che, proprio per pagare i forestali, nei mesi scorsi, è stato sbaraccato il fondo di rotazione della Crias, sigla che sta per Cassa regionale per il credito agli artigiani). Si tratta, anzi, si trattava, visto che se lo sono ‘pappato’, di un fondo di circa 20 milioni di Euro che serviva per gli artigiani e per gli agricoltori. Insomma, dopo lo scippo del fondo di rotazione gli agricoltori siciliani, nel nome dei forestali, ci rimettono altri 6 milioni di Euro.

Domanda: e gli altri 10 milioni di Euro da dove sono ‘spuntati’? Nei giornali leggiamo che sarebbero stati tolti alla sanità. Le cose, però, non stanno proprio così. Questi 10 milioni di Euro fanno parte di un fondo istituito per fronteggiare non i ‘buchi’ della sanità, ma i ‘buchi’ di bilancio che il governo Crocetta provoca alle Aziende ospedaliere e alle Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) della Sicilia non erogando, per intero, le somme previste ogni anno per legge. Si tratta di un imbroglio contabile che ha consentito alla Regione di aggirare la legge di contabilità pubblica che non consente a una pubblica amministrazione di indebitarsi (leggere mutui) per pagare spesa corrente. Non erogando tutti i fondi ad ASP e Aziende ospedaliere, il governo Crocetta scaricava i propri ‘buchi’ sulla sanità, accendendo mutui per pagare i “debiti della sanità” che la stessa Regione aveva creato! Il raggiro, come si può notare, consisteva nel fatto di far apparire come ‘buchi’ di bilancio della sanità ‘buchi’ che, invece, erano della Regione: e siccome le spese sanitarie si debbono pagare veniva consentita l’accensione di mutui.

L’imbroglio contabile, però, è stato ‘sgamato’ da Corte dei Conti e Corte Costituzionale: tant’è vero che, quest’anno, i 25 milioni di Euro appostati nel Bilancio regionale 2015 per fronteggiare eventuali ‘buchi’ sono rimasti intonsi. Da questi 25 milioni di Euro – che tecnicamente sono fondi di riserva – sono stati presi 10 milioni di Euro per pagare i forestali (operazione, peraltro, un po’ forzata, perché i fondi di riserva si utilizzano per cose gravi, non per la spesa corrente!). Dunque, non fondi per la sanità, ma fondi di riserva.

Dicono che questi fondi torneranno nella disponibilità degli agricoltori (6 milioni di Euro) e tra i fondi di riserva (10 milioni di Euro). Ma dicevano così anche quando hanno utilizzato, come già ricordato, i 20 milioni del fondi di rotazione Crias: fondo di rotazione che non è stato mai ripristinato…

La novità, questa volta, sarebbe legata al fatto che, da Roma – per la precisione sotto la sigla CIPE – dovrebbero arrivare in Sicilia circa 90 milioni di Euro. Parola del governo Renzi. Già, Renzi, quello che diceva all’ex capo del governo, Enrico Letta, che temeva di essere ‘sbarellato’ da Palazzo Chigi: “Stai sereno”…

Insomma, avendo avuto la ‘parola’ di Renzi i 24 mila forestali della Sicilia possono dormire sonni tranquilli…

 

p.s.

Chissà perché, in queste ore, nessuno ricorda che il Parlamento siciliano che oggi non trova i soldi per pagare i forestali ha cancellato dal Bilancio regionale 2015 circa 5 miliardi di crediti: crediti che, in parte, la Regione avanzava dallo Stato. Meno male che in Sicilia la gente dimentica presto, sennò…

 

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